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UNIVERSITà DEGLI STUDI 'MEDITERRANEA' DI REGGIO CALABRIA 


FACOLT
à DI ARCHITETTURA

 

CORSO DI LAUREA IN STORIA E CONSERVAZIONE DEI BENI ARCHITETTONICI E AMBIENTALI

 

A.A. 2008-2009

 

LABRES LABORATORIO DI RESTAURO (16 CFU)

 

Restauro architettonico (ICAR - 19) (4CFU) S. Valtieri

Tecniche costruttive dell’edilizia storica - Esperienze sul campo di restauro architettonico (ICAR - 19) (4CFU) D. Borgese

Chimica e tecnologia del restauro e della conservazione dei materiali (ING-IND/22) (8 CFU) L. Mavilia

 C.I. Rilievo per il restauro (Lorenzo P.M. Martino)

 

 

Contenuti e organizzazione del Laboratorio

 

 

Programma dei corsi relativi alle discipline del Restauro (8 CFU)

Restauro architettonico (ICAR/19) (4 CFU) S. Valtieri

Tecniche costruttive dell’edilizia storica - Esperienze sul campo di restauro architettonico (ICAR/19) (4 CFU) D. Borgese

C.I. Rilievo per il restauro Lorenzo P.M. Martino

Collaboratori: Simona Bruni, Caterina Musolino

 

Il Laboratorio nella parte relativa alle discipline di Restauro affronterà le complesse interrelazioni del restauro con altre discipline - storiche, del disegno, delle tecniche e della progettazione - con una particolare attenzione al rapporto fondamentale tra conoscenza del costruito e progetto di restauro. Due temi per i quali risulta necessario fornire allo studente un metodo di lettura del costruito rigoroso nelle analisi (storica, dimensionale, dei caratteri costruttivi, dei principali processi di alterazione e degrado).

 La didattica frontale dovrà essere integrata con la verifica delle conoscenze acquisite dallo studente, attraverso esercitazioni sia teoriche che grafiche in aula (progetti ex-tempore relativi a un monumento proposto) e l’elaborazione di un progetto di restauro conservativo relativo a un edificio o un complesso architettonico, prevedendo attività di stage.

 

ARGOMENTI DEL PROGRAMMA:

0. Definizioni

Il Restauro è l’atto concreto di intervento sulla materia e la Conservazione è la ‘finalità’ che guida il restauro stesso.

La Conservazione esige la conoscenza puntuale dell’oggetto di intervento sotto molteplici aspetti che richiedono il concorso di più discipline. La Conservazione (estesa oggi dai monumenti a tutto il patrimonio storico fino al paesaggio culturale) - acquisita coscienza della soggettività del giudizio estetico e della relatività del giudizio storico è caduto il significato del giudizio di valore - dal piano dei giudizi storico-critici si è spostata nel campo delle tecniche di intervento.

 “Ogni giudizio sui valori attribuiti ai beni culturali cosí come alla credibilità di relative fonti di informazione, può variare da cultura a cultura, ed anche in seno ad una stessa cultura. Non è quindi possibile basare giudizi di valori e di autenticità con criteri fissi” (Dichiarazione di Nara 1994).

- Il Conservationist: il professionista della conservazione (Direttive dell’ICOMOS 1993)

- Concetti fondamentali (dalla Carta di Cracovia 2000):

 

CONCETTI FONDAMENTALI

1. Patrimonio: Il patrimonio culturale è quel complesso di opere dell’uomo nelle quali una comunità riconosce i suoi particolari e specifici valori e nei quali si identifica. L’identificazione e la definizione delle opere come patrimonio è quindi un processo di scelta di valori.
2. Monumento: Il monumento è una singola opera del patrimonio culturale riconosciuto come un portatore di valori e costituente un supporto della memoria. Questa riconosce in esso i rilevanti aspetti attinenti il fare e il pensare dell’uomo, rintracciabili nel corso della storia ed ancora acquisibili a noi.

3. Autenticità: Per Autenticità di un monumento si intende la somma dei suoi caratteri sostanziali storicamente accertati, dall’impianto originario fino alla situazione attuale, come esito delle varie trasformazioni succedutesi nel corso del tempo.
4. Identità: Per Identità si intende il comune riferimento di valori presenti, generati nel contesto di una comunità e di valori passati reperiti nell’autenticità del monumento.

5. Conservazione: La conservazione è l’insieme delle attitudini della collettività volte a far durare nel tempo il patrimonio ed i suoi monumenti. Essa si esplica in relazione ai significati che assume la singola opera, con i valori ad essa collegati.
6. Restauro: Il restauro è l’intervento diretto sul singolo manufatto del patrimonio, tendente alla conservazione della sua autenticità e alla acquisizione di esso da parte della collettività.

6. Progetto e restauro: Il progetto come consequenzialità di scelte conservative è lo specifico procedimento con il quale si attua la conservazione del patrimonio costruito e del paesaggio.

 

1. Metodo della ricerca storica

La conoscenza, acquisibile attraverso l’indagine storica (fonti bibliografiche, iconografiche, archivistiche) ha un ruolo fondamentale nel progetto di conservazione.

 

2. Tecniche di rilievo

Il rilievo del costruito - dalle geometrie all’analisi dei dissesti - è uno strumento fondamentale per la conoscenza della fabbrica, soprattutto in assenza di fonti scritte.

 

3. Caratteri costruttivi dell’edilizia storica e conoscenza del costruito

L’acquisizione di strumenti metodologici per riconoscere e saper leggere i caratteri costruttivi dell’edilizia storica (materiali, tecniche, ecc.) e la loro evoluzione nel tempo, consente di individuare le stratificazioni e le fasi costruttive. Questo studio offre una sintesi organica della vita della fabbrica: sia attraverso la lettura delle diverse espressioni linguistiche, stilistiche e formali, sia attraverso il riconoscimento di eventuali anomalie nei processi costruttivi (particolari attacchi, differenze nei tipi di muratura, nei materiali, nelle tecniche costruttive). L’indagine su materiali e tecniche costruttive - legata al rilievo in situ, alla mappatura dei materiali, all’uso di schizzi, appunti e riflessioni – realizza un quadro di riferimento, in grado di visualizzare: la restituzione dello stato di fatto e la genesi delle tappe di costruzione o rimaneggiamento della fabbrica. Il lavoro condotto sull’analisi delle tecniche costruttive non è una semplice rappresentazione dell’idea della fabbrica (restituzione geometrica), bensì una restituzione oggettiva della sua consistenza fisica (restituzione materica). Questo modo di procedere può considerarsi un rilievo storico-critico.

 

Argomenti trattati nel corso delle lezioni, ex-tempore di gruppo, sopralluoghi ed esercitazioni:

- Il cantiere storico tradizionale

- Analisi storico-tipologica: l’organismo costruttivo di un edificio e la sua evoluzione nel tempo; evoluzione tipologica nei materiali da costruzione (dal sistema in muratura e legno alle strutture in cemento armato)

- Tecnologia e statica degli elementi costruttivi: apparecchiature murarie, orizzontamenti, sistemi voltati, coperture a tetto;

- Riconoscimento delle tracce dei cantieri pregressi;

- Analisi apparecchiatura muraria;

- Interpretazione muraria e problematiche conservative;

- Esperienze di lettura diretta condotta sugli edifici;

In particolare si affronterà il tema delle Tecniche di Consolidamento eseguite secondo le tecniche tradizionali: si propone di esaminare le tecnologie costruttive tradizionali e gli interventi per il loro consolidamento (eseguiti secondo la tradizione storica) al fine d’individuare soluzioni progettuali compatibili con la fabbrica storica.

- Tecniche tradizionali di consolidamento:

- le strutture di orizzontamento e di collegamento verticale, i sistemi voltati;

- Interventi tradizionali per il consolidamento delle volte;

- Interventi tradizionali per il consolidamento dei solai.

 

Verranno illustrate le tecniche e i materiali per gli interventi di miglioramento o adeguamento statico attraverso casi esemplificativi di interventi realizzati.

Saranno inoltre analizzate le possibilità d’intervento strutturale consentite dalle moderne acquisizioni tecnologiche. Analisi critica delle Tecniche con materiali innovativi per il rinforzo ed il consolidamento:

- Interventi di rinforzo sulle murature

- Tecniche per migliorare l’efficienza strutturale delle volte

- Solai di legno, sostituzione e rafforzamento

 

4. Analisi del degrado e delle sue patologie

L’analisi approfondita del manufatto nei suoi dissesti e degradi consente di operare successivamente precise scelte progettuali, attraverso la registrazione, l’interpretazione e la progettazione dei provvedimenti per contrastarli.

- analisi dei dissesti e dei degradi

- cenni di stratigrafia

- indagini strumentali

 

Argomenti trattati nel corso delle esercitazioni:

- Stratificazioni e modifiche, nel corso del tempo, dell’impianto costruttivo originario

Edilizia storica e processi di degrado ( Normal 1/88)

- Rilievo, analisi, indicazioni diagnostiche: analisi dei materiali, analisi del degrado

- Analisi dell’organismo per l’individuazione delle debolezze e delle ‘anomalie’.

- Il ‘quadro fessurativo’ in elementi costruttivi murari

 

5. Prassi del restauro (presupposto: aver superato l’esame di Teoria e storia del restauro - II anno)

Conoscenze fondamentali circa i differenti modi di intervento sul preesistente attraverso l’analisi di alcune realizzazioni che significativamente attestano le diverse tendenze

- L’intervento sulle preesistenze degli architetti del passato;

- L’intervento sulle preesistenze degli architetti contemporanei:

    - Esempi del PAU in Calabria;

    - La conservazione nel mondo;

    - L’esibizione dei monumenti;

    - Tipologia e tutela del paesaggio culturale.

 

6. Progetto di conservazione e riuso

La fase progettuale non può non tenere conto dei suggerimenti di volta in volta forniti dalla stessa fabbrica. Comprende tanto le scelte che riguardano la cura delle “patologie” riscontrate attraverso l’analisi del degrado, quanto il progetto d’uso che deve tenere conto delle caratteristiche intrinseche della fabbrica, e quindi essere compatibile con essa.

Nell’ambito del corso verranno effettuate verifiche periodiche sul livello di apprendimento dello studente attraverso test individuali, esercitazioni, ex-tempore di gruppo ed eventuali sopralluoghi.

 

 

Tema per l’esercitazione finale:

Il tema dell’esercitazione finale, concordato con il corpo docente, sarà articolato

in esercitazioni in aula e consegne, sottoposto a verifiche settimanali, ai fini dell’ottenimento

della firma di frequenza. Esso dovrà mirare in sintesi:

- alla conoscenza storica e all’analisi costruttiva delle opere oggetto di studio;

- all’individuazione dei modi con cui garantirne la conservazione e il rivelamento;

- alla messa a punto di una conseguente proposta progettuale.

Il lavoro, nella sua parte generale di conoscenza dell’oggetto di studio, potrà essere svolto da gruppi, ma richiederà al contempo impegni individuali in merito alla redazione di almeno due schede critiche di approfondimento sulle caratteristiche tipologiche, sull’analisi dei materiali, delle tecniche costruttive e del degrado.

 

Testo di riferimento:

S. VALTIERI, (a cura) Vademecum. Per un progetto di Restauro architettonico, GB EditoriA, Roma 2007. Nel corso delle lezioni verranno inoltre fornite ulteriori indicazioni bibliografiche per l’approfondimento dei singoli argomenti trattati.

 

Il Laboratorio si integra con il corso di Chimica e tecnologia del restauro e della conservazione dei materiali che consente di acquisire conoscenze di base relative alla composizione chimica dei materiali che compongono un edificio e alle conseguenti cause dei degradi, fornendo strumenti utili all’intervento di conservazione attraverso la caratterizzazione chimico-fisica e mineralogico-petrografica.

 

 

Programma del corso relativo alla disciplina di:

Chimica e tecnologia del restauro e della conservazione dei materiali (8 CFU) L. Mavilia

Collaboratori: Antonio Gambino

 

Il percorso formativo che la disciplina in oggetto si propone di impartire allo studente scaturisce dallo studio, dall’acquisizione progressiva e dalla maturazione dei vari argomenti del programma. che, per omogeneità e progressività è articolato in 3 moduli:

I modulo Fondamenti di chimica generale, inorganica ed organica (4 CFU);

II modulo – Chimica applicata ai materiali da costruzione (2 CFU);

III moduloDurabilità, degrado e restauro dei materiali (2 CFU);

Nello specifico i tre moduli trattano: il primo, dei fondamentali della chimica generale inorganica e di alcune nozioni di chimica organica; il secondo, della chimica e tecnologia dei materiali da costruzione con particolare riferimento a quelli dell'edilizia storica; il terzo, dei principali fenomeni di alterazione e dei più accreditati sistemi (prodotti e tecniche) per gli interventi di restauro e conservazione dei materiali.

 

L’attività didattica del corso (120 ore) comprende lezioni frontali, esercitazioni in aula ed esercitazioni in laboratorio ed all’occorrenza in “fabbrica” ed è coordinata dal docente responsabile coadiuvato, relativamente alla attività di laboratorio da un collaboratore in qualità di tecnico.

Preliminare all’accesso all’esame finale del LABRES è il superamento di due prove scritte riguardanti la trattazione organica sotto forma di quesiti di specifici argomenti relativi al programma dei moduli I e II.

 

ARGOMENTI DEL PROGRAMMA:

I MODULO (4 CFU)

Fondamenti di chimica generale, inorganica ed organica: La materia e la sua struttura, atomi, molecole, ioni, legami chimici, reazioni ed equilibri chimici. Caratteristiche, nomenclatura e formule dei principali composti. Stati di aggregazione della materia, proprietà dei gas, dei liquidi e dei solidi. Passaggi di stato e diagrammi di stato. Soluzioni, emulsioni e colloidi. Le soluzioni acquose: proprietà, misura della concentrazione e della solubilità, concetto di pH, dissociazione di acidi, basi ed elettroliti deboli e forti. Idrolisi dei sali e soluzioni tampone. Calcoli chimici relativi alla distribuzione percentuale degli elementi nei vari composti, alla espressione della concentrazione del soluto nelle soluzioni, al pH di soluzioni varie, etc.

Fondamenti di organica: La chimica del carbonio, gruppi funzionali e relative classi di composti organici (idrocarburi, alcoli, aldeidi, acidi, chetoni, eteri, anidridi, epossidi, esteri, ammine etc.), nomi e regole di nomenclatura chimica, solventi organici.

 

II MODULO (2CFU)

Struttura ed organizzazione dei solidi: i solidi cristallini ed amorfi, le imperfezioni e i difetti dei cristalli.

Le proprietà dei materiali: le proprietà chimiche, le proprietà fisiche, le proprietà meccaniche, il comportamento dei materiali duttili, il comportamento dei materiali fragili, la viscoelasticità e le viscoplasticità.

Materiali da costruzione antichi: le rocce, i laterizi, il gesso, la calce aerea, la calce idraulica, le malte, il vetro, il ferro, il rame e le leghe, il legno.

Materiali da costruzione moderni: i cementi, il calcestruzzo, il calcestruzzo fresco, il calcestruzzo indurito, le ghise e gli acciai, le materie plastiche.

 

III MODULO (2CFU)

I fattori ambientali di degrado: il fattore termico, l’atmosfera, i fattori biologici, l’acqua.

I meccanismi di degrado: il degrado della pietra, il degrado del laterizio, il degrado del calcestruzzo, il degrado degli intonaci, il degrado dall’applicazione di prodotti non idonei, la corrosione degli acciai, il degrado del legno, il degrado delle materie plastiche.

Diagnosi del degrado: esame visivo, raccolta dei dati storici, prove in situ, prove di laboratorio.

Risanamento dell’umidità: umidità da infiltrazione, da condensazione e da risalita.

La pulitura: pulitura mediante sabbiatura a secco, microsabbiatura, idrosabbiatura etc., ad ultrasuoni, laser, uso di terre speciali e pulitura chimica, controllo dei processi di pulitura.

Consolidamento, ricostruzione e protezione: l’adesione e gli adesivi, incollaggio, ricostruzione e stuccatura, i consolidanti, i protettivi.

Il restauro del calcestruzzo: materiali a base cementizia, a base polimerica e misti cemento-polimero.

Calcestruzzi durevoli: fattori che influenzano la durabilità, classi di esposizione e resistenza meccanica, lavorabilità e posa in opera, stagionatura.

 

Testi consigliati

Un qualsiasi testo di Chimica Generale Inorganica ad uso delle scuole medie secondarie.

M. MATTEINI, A. MOLES, La chimica nel restauro, Nardini Editore, Firenze, 1989.

L. BERTOLINI, P. PEDEFERRI, Tecnologia dei Materiali, leganti e calcestruzzi, Città Studi Edizioni (UTET), Torino, 2000.

L. LAZZARINI, M. LAURENZI-TABASSO, Il restauro della pietra, CEDAM, Padova, 1986.

 

ELABORATI DELL’ESAME FINALE:

indagini indirette: relazione corredata da bibliografia e regesto delle fonti documentarie, con schede di sintesi dei risultati della ricerca commentate e graficizzate.

relazione di sintesi dell’analisi storico-critica, e delle caratteristiche tipologiche

indagini dirette: rilievo geometrico-dimensionale, schede di approfondimento con eidotipi, restituzione grafica dello stato di fatto nelle scale opportune (1:50, 1:20 etc)

analisi dei materiali: mappatura dei materiali della fabbrica con approfondimenti sulle tecniche costruttive

l’analisi del degrado: mappatura dei degradi con analisi critica dei problemi di degrado e proposte di intervento

schede di approfondimento sull’analisi dei materiali, le tecniche costruttive e il degrado

relazione di progetto con allegata un’opportuna documentazione fotografica e un giornale di cantiere con ragionati appunti grafici;

il progetto di riuso