UNIVERSITà DEGLI STUDI 'MEDITERRANEA' DI REGGIO CALABRIA
FACOLTà DI ARCHITETTURA
CORSO DI LAUREA IN STORIA E CONSERVAZIONE
DEI BENI ARCHITETTONICI E AMBIENTALI
Materiali e tecnologie dell’architettura (8 CFU)
LABMAT
Laboratorio di Conoscenza dei Materiali
Programma del corso
Docente:
Prof. Arch. Rosario Giuffrè
Collaboratori:
Arch. PhD Antonino Giordano
Arch. Antonella Mazzeo
Ottobre 2007
Obiettivi.
La storia dell’architettura è stata costantemente una manifestazione di sviluppo complesso ed organico di cognizioni formali, di organizzazioni linguistiche e di disponibilità materiche e costruttive, a cui ha sempre contribuito la struttura logica della techne. Se noi riandiamo già alle botteghe degli artisti greci come per quella di Fidia ad Olimpia, così come se rileggiamo con interesse specifico le pagine di Vitruvio o quelle dei tanti trattatisti rinascimentali grandi e piccoli, dall’Alberti al Milizia, scopriamo che il primo laboratorio, o bottega che dir si voglia, di un architetto, era anche il luogo, ove regnava un dialogo intorno alla conoscenza dei materiali, alla loro origine materica e alla loro disponibilità a trasformarsi in forme.
Il problema della conoscenza quindi è pregiudiziale a quello dell’operatività ed è comune a tutte le forme espressive, dalla musica alla pittura, alla scultura, alla grafica, e quindi a maggior ragione è preordinante a qualsiasi processo di configurazione.
Nella cultura contemporanea peraltro i problemi del riconoscere o del costituire un processo di morfogenesi non è più un tema ristretto al solo problema di una oggettualità, grande o piccola che sia, ma è riportato nel panorama più vasto della struttura contestuale, e quindi dei rapporti e delle relazioni di interferenza che gli oggetti e l’ambiente hanno. In questo scenario ampio a maggior ragione la materia diventa piattaforma conoscitiva essenziale e ragione di ogni scoperta connotativa.
Naturalmente i processi di configurazione sono parte della fattibilità di un’opera, ma sono anche elemento di analisi e di riconoscibilità dell’eredità esistente: quindi sono necessari a qualsiasi momento formativo di tutti quelli che andranno ad operare sia per innovare sia per ri-significare.
Per tutti questi motivi si ritiene che un laboratorio della conoscenza dei materiali sia fondante per la formazione complessa nell’ambito di un corso di studi qual è quello di della Storia e Conservazione dei beni architettonici e ambientali.
Metodi e strumenti.
Stanti gli obiettivi segnalati non sembra perseguibile un processo didattico che escluda apporti paralleli quali le conoscenze dei metodi e dei sistemi fisici ed impiantistici, delle loro modalità
operative e delle sistematiche tassonomiche proprie di queste discipline ma riversate all’interno del comparto dei beni culturali e architettonici. Tuttavia da un punto di vista metodologico è opportuno che lacune conoscenze di base siano affrontate e rese disponibili da tutti gli allievi in anteprima alle
analisi e alle verifiche proprie della materia degli oggetti. Non si può difatti prescindere dall’opportunità che si comprendano gli apparati strumentali di questi due settori, le disponibilità tecniche impiegate dagli stessi, le stesse unità di misura e le cognizioni di rapporto fra lo stato di conservazione e le procedure di intervento.
Dal punto di vista specifico del laboratorio esso quindi metodologicamente si articolerà su quattro fasi ciascuna delle quali è significativa per un processo di comprensione e di capacità di disporre e di applicare cognizioni e strumentalità atte a comprendere valutare e determinare usi e forme di riabilitazione.
Articolazione del corso.
Fase 1. Deve essere caratterizzata dal processo di “acquisizione della materia”, dalle aperture tematiche e metodologiche tecniche, scientifiche e di riferimento, e dalla catalogazione del trasferimento delle nozione fisiche generali in tecnologie dei materiali.
Questa fase prevede, oltre le aperture tematiche affidate ai docenti di Metodologie fisiche per i beni culturali e di Fisica tecnica e impianti, ambedue strutturate in funzione degli obiettivi del corso di laurea e dell’anno di insegnamento, una verifica di introduzione scandita con una scheda di conoscenze tassonomiche degli allievi (si sottoporrà ad essi, in accordo con gli altri due docenti, una semplice scheda di dati che fa comprendere agli stessi e al collegio dei docenti la preparazione specifica sull’argomento degli allievi).
In questa fase si prevedono due lezioni di apertura e di collocazione tematica specifiche della disciplina tecnologica, e parallele lezioni degli altri due corsi, nella misura ad essi sufficiente per esaurire quasi per intero la fase della trasmissione delle informazioni di base.
Questa fase si chiuderà con un seminario di verifica svolto in modo colloquiale.
Fase 2. Essa è caratterizzata da lezioni tematiche centrali sulla cultura tecnologica della progettazione nella storia e nella attualità, ponendo in evidenza i livelli diversi di requisiti nello svolgersi delle epoche prese in considerazione, le differenti classi di prestazioni riportandole all’interno di paradigmi connessi alle due correnti interpretative della tecnologia dell’architettura, vale a dire dei sistemi tecnologici ed ambientali, a cui fanno riferimento le individuazioni degli operatori nella fase di invenzione e costruzione dell’opera e di quella di utilizzazione e i diversi procedimenti costruttivi con le loro classi diverse di comportamenti in opera. Questa conoscenza delle classi, seppur velocemente affrontata, deve risultare come paradigma di confronto per
comprendere la collocazione degli oggetti e la loro risposta tecnica storicamente differenziata. In questa fase saranno offerte brevi e semplici lezioni sui materiali affiancate da contributi sul processo e sulla valutazione degli stessi nella loro veste di parti organiche delle opere ed infine l’illustrazione di schede di lettura su particolari e dettagli al fine di comprendere attraverso esempi e casi studio le qualità originarie ed attuali dei materiali, non astrattamente riportati alle schede classificatorie dei produttori o dei certificati chimici dei laboratori.
Una serie di lezioni e di seminari esercitativi, quasi tutti affrontati offerte e per letture compiute dagli allievi, affiancheranno continuamente questa seconda fase del programma.
Fase 3. E’ caratterizzata da lezioni e moduli specifici, richiamati da parallele informazioni e cognizioni dei due corsi di Metodologie fisiche per i beni culturali e di Fisica tecnica e impianti, diretti a far comprendere agli allievi come si “misurano e controllano i diversi comportamenti e gli effetti delle azioni d’uso”. Le lezioni specifiche riguarderanno moduli affidati ad esperti e a componenti del gruppo di lavoro che forniranno agli allievi le conoscenze sia sul riconoscimento dei materiali e dei loro comportamenti sia delle procedure di validazione e di intervento attuali attraverso schede specifiche per argomenti e contributi esercitativi brevi disposti al fine di far verificare direttamente agli allievi come le cognizioni teoriche e gli aspetti teoretici diventino organizzazione pratica per la comprensione e la applicazione dei diversi criteri di intervento.
In questa fase, in accordo con i corsi paralleli, saranno effettuate visite al fine di comprendere direttamente i significati della disciplina, le tecniche di analisi e la valutazione materico-linguistica di opere significative.
Fase 4. E’ il momento conclusivo del corso nel quale si raccoglieranno in termini complessità e di relationship tutti i temi e gli argomenti tutti i temi acquisiti nel corso, riportandoli in un breve elaborato d’esami, al quale è collegato, come corredo teorico, un’analisi bibliografica di un testo – o
di una parte di esso – specifico per ciascun allievo, così come specifiche e personalizzate sono le elaborazioni scritto-grafiche d’esame.
Agli studenti sarà fornito materiale prelavorato utile al trasferimento delle conoscenze apprese nel corso, e se sarà autorizzato dalla facoltà, sarà richiesto un giornale di visita steso in occasione di un’escursione in una particolare area di interesse storico-culturale.
Modalità d’esame.
L’esame si svolgerà sulla base delle diverse schede elaborate nel corso dell’anno e su di una scheda finale attribuita a ciascun allievo all’inizio della fase 4, collegata all’analisi di un testo o parte di esso assegnato.
La valutazione dell’allievo avverrà congiuntamente con un breve colloquio con i docenti.
Orario delle lezioni.
In corso di definizione
Docenti del corso:
prof. arch. Rosario Giuffrè
dott. arch. phd. Antonino Giordano
dott. arch. Antonella Mazzeo
Saranno invitati a tenere comunicazioni altri docenti ed esperti della facoltà o esterni alla sede.